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Giorgio Napolitano è il nuovo Capo dello Stato -
l'undicesimo nella storia della Repubblica italiana. Succede a Carlo Azeglio Ciampi, eletto nel 1999 e giunto al termine del suo settennato.
Il voto decisivo è arrivato alla quarta votazione, dopo due giorni spesi in ipotesi di trattativa tra la maggioranza dell'Unione e l'opposizione. Pochi minuti prima delle 13 un lungo applauso di tutti i grandi elettori ha segnato il momento decisivo, quello del superamento della soglia di voti richiesta. Il voto al quarto scrutinio, con maggioranza assoluta (dopo i tre con maggioranza qualificata dei due terzi), poneva la soglia a 505 voti e Napolitano l'ha superata, raggiungendo quota 543.

"Un grazie a tutti voi": sono state queste le prime parole del nuovo capo dello Stato, pronunciate a Palazzo Giustiniani dove il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, gli ha letto il verbale di proclamazione. Bertinotti era affiancato dal presidente del Senato, Franco Marini. "Le porgo il saluto deferente di tutto il parlamento -ha detto Bertinotti- con l'augurio di buon lavoro nell'interesse del paese e delle sue istituzioni". Il giuramento del nuovo Capo dello Stato è previsto per lunedì prossimo alle 17. Due ore prima, alle 15, Carlo Azeglio Ciampi formalizzerà le sue dimissioni.

L'elezione di Napolitano è stata in ogni caso molto tormentata. Nonostante pareri discordi da parte soprattutto dell'Udc, la Cdl ha infine deciso di votare scheda bianca anche al quarto scrutinio, con l'eccezione di Follini, ex segretario Udc (che in un'intervista al Corriere ha dichiarato il proprio voto per Napolitano) e della Lega che ha votato il proprio leader Umberto Bossi. Non si è avuta quindi quella larga maggioranza che veniva auspicata. Ma d'altra parte anche dal centrodestra sono venuti molte esplicite dichiarazioni di apprezzamento per Giorgio Napolitano, tali da far pensare che la divisione degli schieramenti sul suo nome sia molto più formale che sostanziale.
Fuori dall'ingresso di Montecitorio una piccola folla è rimasta in attesa del risultato fino al termine dello scrutinio. La proclamazione da parte del presidente della camera è avvenuta intorno alle 13,15. "Il nostro augurio più intenso al presidente della Repubblica Giorgio Napoletano".

La giornata di Napolitano era cominciata presto. Da quando il voto dell'Unione su di lui è diventato ufficiale, i giornalisti non hanno smesso di inseguirlo, di porgli domande sulle sue attese, sulla situazione, sulle prospettive. E il neo Capo dello Stato non si è sottratto alla naturale, curiosità espressa nei suoi confronti, leader migliorista spesso in minoranza nel Pci, ora diventato un simbolo istituzionale della sinistra.
Napolitano, dopo aver deposto la scheda nell'urna tra i primi nella quarta votazione, come tutti i senatori a vita, ha scambiato una veloce stretta di mano con Giulio Andreotti e si è avviato verso l'uscita a sinistra dell'aula di Montecitorio, quella normalmente utilizzata dall'Unione. Prima di uscire, un abbraccio caloroso con Olga Di Serio D'Antona, la vedova del giurista assassinato dalle Br. Poi si è recato nel suo studio a Palazzo Giustiniani, dove ha atteso il completamento delle operazioni di voto e lo scrutinio.

Giorgio Napolitano potrebbe giurare soltanto lunedì prossimo. È la previsione dell'Unione che considera la campagna elettorale in corso per le amministrative e la necessità di permettere ai leader politici di raggiungere i territori nel weekend. Per l'incarico di governo a Romano Prodi la previsione quindi è che potrebbe avvenire nei primi giorni della prossima settimana, presumibilmente mercoledì.
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