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La legge di Guantanamo

Secondo quanto riportato da un articolo del settimanale Newsweek, i carcerieri della base americana di Guantanamo avrebbero gettato copie del Corano nelle latrine del campo di detenzione per traumatizzare i detenuti musulmani e renderli più fragili psicologicamente durante gli interrogatori.
Quando parliamo di "Guantanamo" facciamo riferimento al più pericoloso carcere degli Stati Uniti per i terroristi e quando citiamo Abu Ghraib vengono invece in mente gli orrori che affrontano gli iracheni per mano delle forze di occupazione americana.
A Guantanamo i carcerati subiscono le peggiori punizioni psicologiche e fisiche, così come ad Abu Ghraib. Anche quello che succede nelle prigioni israeliane per i detenuti palestinesi non è meno orribile di quanto avviene nei carceri citati.
Resta l'ultimo appello alle Nazioni Unite a muoversi per porre un limite alle sofferenze dei prigionieri in ogni angolo del mondo.

Ad oggi, il sentimento di indignazione per quanto accaduto a Guantanamo prevale in numerosi paesi arabi. Imponenti manifestazioni di protesta hanno avuto luogo in Afghanistan, Pakistan, Indonesia, e nei territori palestinesi, mentre l'organizzazione della Conferenza Islamica ha chiesto all'amministrazione americana di consegnare i colpevoli alla giustizia.
Washington ha cercato di ridimensionare l'accaduto ed il segretario di stato Condoleeza Rice ha dichiarato che la libertà religiosa è uno dei principi fondanti degli Stati Uniti d'America, accusando implicitamente elementi fanatici ed intransigenti di approfittare della questione per fomentare l'odio antiamericano.
Intanto in Afghanistan si sono ripetute le manifestazioni di protesta per il quarto giorno consecutivo. Negli scontri con la polizia diverse persone hanno perso la vita e numerosi sono stati i feriti.
In Pakistan migliaia di manifestanti hanno sfilato nelle principali città, raccogliendo l'appello lanciato dai partiti religiosi del paese. I manifestanti hanno chiesto al presidente pakistano Musharraf di cambiare la propria politica nei confronti degli Stati Uniti
Dure espressioni di condanna si sono avute in Indonesia. Il governo indonesiano, alleato importante di Washington nella lotta al terrorismo, ha espresso il proprio sdegno per l'accaduto.
Anche nella striscia di Gaza migliaia di palestinesi hanno manifestato nel campo profughi di Jabaliya. Manifestazioni si sono avute anche in Cisgiordania. Duri avvertimenti sono stati lanciati affinché non vengano più toccati i simboli ed i valori sacri dell'Islam.
Al Cairo una dura condanna dell'oltraggio subito dal Corano è stata espressa dal movimento dei Fratelli Musulmani, i quali hanno affermato che Washington deve chiedere scusa per l'accaduto.
A Rabat il segretario generale della Conferenza Islamica ha espresso la propria profonda indignazione per gli episodi di Guantanamo, i quali "rivelano una mentalità arretrata che merita ben più di una semplice condanna.


Giulia Calò

 
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