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Film: Sahara, è Dirk Pitt il nuovo nome dell'avventura

Finalmente ritorna sui grandi schermi Dirk Pitt, l'eccezionale personaggio creato dallo scrittore americano Clive Cussler, capace, in trent'anni di onorata carriera, di tenere incollato alle pagine dei suoi libri sessanta milioni di lettori in tutto il mondo.
Un po' Indiana Jones e un po' James Bond, Pitt è l'uomo delle avventure incredibili, l'alter ego del suo autore, che è stato realmente impegnato fin da giovanissimo in imprese di recuperi marini, dettagliatamente descritte nel libro autobiografico Cacciatori del mare. Le sue trame prendono sempre spunto dalle misteriose scomparse di navi, treni o aerei, sulla scia dei quali si getta la NUMA, National Underwater and Marine Agency, società noprofit di scienziati ed ex militari che Cussler ha realmente fondato (www.numa.net).
Ma nei romanzi non è tutto semplice come sembra e gli intraprendenti membri della NUMA si trovano a dover affrontare complotti internazionali ad alto livello che mettono a repentaglio la sicurezza del mondo intero. Come in Sahara, dove la storia della corazzata confederata Texas, sparita nel nulla nel 1865, incrocia quella di una terribile marea rossa che sta provocando un'epidemia nell'Africa dei nostri giorni. Sulla perdita della prima indaga Pitt insieme al suo fidato amico Al Giordino, mentre contro la seconda combatte la Pitt-girl di turno, una dottoressa delle Nazioni Unite, interpretata da Penelope Cruz (Non ti muovere, Vanilla sky). Attraverso una serie di inseguimenti e colpi di scena, i nostri arriveranno scoprire la verità, sul morbo e sul fantomatico oro dei sudisti.
Un film ricco, simpatico, veloce e mozzafiato, che nulla ha da invidiare al libro, condividendone appieno lo stile leggero e i ritmi, e donandogli una forte carica visiva. Un film di avventura, che non nasconde una forma di denuncia sociale e ambientale, come forse non se ne vedevano dai tempi di Indiana Jones. E il protagonista, Matthew McConaughey (U-571, Contact), condivide con l'Harrison Ford del 1981 lo stesso occhio sveglio e il sorriso beffardo, che ne fanno un Dirk Pitt praticamente perfetto.
Insomma, la lunga attesa dei fan di Cussler è finalmente stata premiata, e forse anche quella dell'autore stesso, visto che dopo il flop dello scialbo Recuperate il Titanic del 1980 aveva giurato di non cedere più i diritti a meno di non avere voce in capitolo per quanto riguarda la sceneggiatura, il cast e il regista (coraggiosa la scelta dello sconosciuto Breck Eisner).
In conclusione un film da vedere per passare due ore spensierate. L'impressione è che forse per Clive Cussler e Dirk Pitt si prospetta una nuova e fulgida carriera, così come fu nel 1962 per Ian Fleming e James Bond.


Guglielmo da Baskerville

 
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