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I senatori democratici dichiarano guerra a Cheney e diffidano Bush

I senatori democratici Harry Reid, Dick Durbin, Check Schumer e Debbie Stabenow hanno sottoscritto una lettera al Presidente Bush, in data 9 novembre, chiedendogli di impegnarsi a non fare ricorso al perdono presidenziale a favore di chiunque possa risultare colpevole a seguito delle indagini del magistrato speciale Fitzgerald.
Si tratta evidentemente di una dichiarazione di guerra nei confronti del vice presidente Dick Cheney da parte dei parlamentari democratici, come è stato confermato dallo stesso sen. Reid nella conferenza stampa indetta per rendere nota l'iniziativa:"Sulla Casa Bianca - ha detto Reid - gravano nubi oscure ... il Vice Presidente ... purtroppo è nel mezzo di questa tempesta".
Il capogruppo democratico al Senato ha così continuato:"La manipolazione dell'intelligence usata per ‘piazzare' la guerra in Iraq vede la partecipazione del vice presidente Cheney. "La politica energetica della Casa Bianca, che antepone gli interessi delle grandi compagnie petrolifere a quelli dei consumatori americani, ha dietro di sé il vice presidente Cheney... La fuga di notizie segrete allo scopo di screditare chi critica la Casa Bianca ha dietro di sé il vice presidente"
Reid ha anche messo Bush sull'avviso, invitandolo a non ripetere l'errore di suo padre, che concesse il perdono a sei individui accusati o giudicati colpevoli nello scandalo Iran-Contra.


Il testo della lettera:

Caro signor Presidente:

L'incriminazione di I. Lewis Libby, capo di gabinetto del Vice Presidente Dick Cheney, rappresenta il primo caso, in 131 anni, in cui un alto funzionario della Casa Bianca sia stato accusato di un reato mentre esercita ancora le sue funzioni alla Casa Bianca. Sebbene ancora non comprovate, le accuse sono straordinariamente gravi e sconvolgenti.

Benché sia troppo presto per giudicare Mr. Libby colpevole o innocente in merito a queste accuse specifiche, non è però troppo presto per un Suo intervento che rassicuri la popolazione americana sulla Sua comprensione della gravità delle accuse. A tal fine Le raccomandiamo di assumersi l'impegno, nel caso emerga dalla inchiesta condotta da Patrick Fitzgerald che Mr. Libby o chiunque altro risulti colpevole di un reato, a non ricorrere alla Sua facoltà di emettere il perdono presidenziale.

È di fondamentale importanza che Lei anticipatamente chiarisca che, qualora risulterà colpevole, Mr. Libby non potrà fare conto sugli stretti rapporti che lo legano a Lei e al Vice Presidente Cheney, per ottenere questo trattamento straordinario e speciale di cui non dispongono i normali cittadini americani. Inoltre Lei non dovrebbe far nulla per ostacolare le indagini condotte da Mr. Fitzgerald o diminuire gli oneri della responsabilità della Casa Bianca. Un perdono, in circostanze del genere, vorrebbe dire che questa Casa Bianca si considera al di sopra della legge.

Le raccomandiamo inoltre di rendere pubblicamente noto se qualcuno alla Casa Bianca, compresi il consigliere legale Harriet Miers e il Vice Presidente Cheney, abbia già sollevato l'argomento della possibilità di concedere il perdono a Mr. Libby. Specialmente nella situazione in cui gli americani sono ancora all'oscuro di ciò che è esattamente trapelato dalla Casa Bianca, in rapporto alla fuga di notizia della CIA, sarebbe del tutto inappropriato se discussioni del genere avessero luogo dietro le quinte.

Una tempestiva azione pubblica chiarirebbe da parte Sua la volontà di prendere sul serio lo spergiuro e l'ostruzione della giustizia ai massimi livelli del nostro governo e chiarirebbe che cosa Lei intese dire quando promise di portare onore e dignità alla Casa Bianca. Noi attendiamo con trepidazione la Sua risposta e speriamo che Lei renda note al più presto le Sue intenzioni.

Firmato: Sen. Harry Reid (D-NV), Sen. Dick Durbin (D-IL), Sen. Debbie Stabenow (D-MI) e Sen. Chuck Schumer (D-NY)


Paolo Raimondi
Presidente del Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà

 
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