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Il Raggio
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Campioni del mondo
Battendo ai rigori la Francia nella finalissima di Berlino l'Italia si è laureata, per la quarta volta nella sua storia calcistica, campione del mondo.
Lippi lo aveva detto alla vigilia: la voglia di vincere farà la differenza, e così è stato.
Lo si è visto con chiarezza nel momento dei rigori, cinque su cinque per noi (Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero, Grosso), calciati con concentrazione e determinazione. La differenza la fà un palo di Trezueguet, che lascia i francesi a quattro realizzazioni.

Gli incubi del passato sono cancellati. Lontano è l'Europeo del 2000 perso all'ultimo minuto proprio contro gli storici rivali d'oltralpe, lontano il Mondiale del 1994 che ci aveva visto sconfitti dagli undici metri contro il Brasile.
Ancora una volta ai piedi di Fabio Grosso è affidato il pallone del match. Tutta l'Italia segue con il fiato sospeso la sua rincorsa per il penalty decisivo. Poi la gioia esplode all'unisono.
Milioni di persone si riversano nelle piazze delle città italiane e festeggiano fino a tarda notte.
Negli occhi e nel cuore l'emozione di una notte indimenticabile e l'immagine di quella coppa alzata al cielo di Berlino da Fabio Cannavaro, capitano della nostra nazionale.

La partita comincia in salita per i nostri: al 6' Malouda si procura un rigore che Zidane trasforma con freddezza. Per la prima volta dall'inizio del torneo gli azzurri passano in svantaggio e si vedono costretti alla rimonta.
Il pareggio giunge poco dopo, al 19', e nasce da un corner calciato da Pirlo. Il centrocampista del Milan serve un invitante pallone al centro dell'area, sul quale svetta Materazzi in anticipo su Viera. E' l'uno a uno.
L'Italia chiude il primo tempo alla pari con i francesi non solo sul piano del risultato, ma anche su quello del gioco.
Nel secondo tempo i nostri accusano la stanchezza più degli avversari. Henry entra in partita e la nostra difesa corre qualche rischio di troppo. Gli azzurri però non mollano e anche nei momenti più difficili sanno lottare. Ci scappa anche il gol: colpo di testa di Toni su un traversone dalla fascia sinistra, ma l'arbitro lo annulla per fuorigioco del centravanti.

I supplementari sono ineluttabili, ma la musica non cambia. La Francia sembra più in palla e nei primi quindici minuti ci salva il solito Buffon: parata da autentico fuoriclasse su colpo di testa ravvicinato di Zidane.
Si passa al secondo tempo supplementare e dopo cinque minuti Zidane macchia l'ultima partita della sua grande carriera facendosi espellere per una testata a gioco fermo nei confronti di Materazzi. Le televisioni di tutto il mondo inquadrano il campione francese mentre scende i gradini dello spogliatoio con le spalle volte alla Coppa del Mondo. Quel primo piano si rivelerà emblematico. Non c'è tempo per l'incredulità e lo sconcerto: si arriva ai rigori e per noi è l'inizio della festa.
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