Non si fermano le violenze in Iraq tra sciiti e sunniti dopo l'attentato di mercoledì scorso a Samarra che ha distrutto la cupola d'oro di una delle più sacre moschee sciite (sabato il ministro dell'Interno iracheno ha detto che sei persone sono state arrestate perché sospettate di coinvolgimento nell'attacco - un'altra era già stata arrestata). La rappresaglia della comunità sciita non si è fatta attendere: sono centinaia le moschee sunnite assaltate e date alle fiamme in Iraq oltre a circa 200 morti di entrambe le comunità musulmane. Il coprifuoco imposto dal governo iracheno a Bagdad e in tre province (Diyala, Babil e Salahaddin) è stato esteso fino alle ore 16 di sabato. Il divieto di circolazione per le automobili in entrata e uscita da Bagdad è stato esteso fino alle 6 di lunedì.
La cerimonia funebre per la giornalista della tv "Al Arabiya" Atwar Bahjat, rapita e assassinata a nord di Samarra tre notti fa assieme a due colleghi, è stata insanguinata prima da una sparatoria e subito dopo da un'esplosione. Nel corso dello scontro a fuoco è morta una delle guardie di sicurezza che vigilavano sul corteo funebre e altre quattro persone sono rimaste ferite. L'esplosione è avvenuta circa un'ora dopo questo primo attacco: due morti e cinque feriti il bilancio.
Scontri a fuoco proseguono in tutto il Paese e l'elenco delle vittime appare interminabile.

È di almeno quattro morti e sei feriti il bilancio di un attentato avvenuto domenica mattina a Hilla, una quarantina di chilometri a sud di Bagdad. Un minibus imbottito di esplosivo è saltato in aria nella stazione dei pullman. L'onda d'urto ha investito alcuni pendolari in attesa. Lo hanno reso noto fonti della polizia locale.
In uno scontro a fuoco tra un gruppo armato e le forze dell'ordine avvenuto a Mosul sono morte sei persone, nello scontro hanno perso la vita tre poliziotti e tre aggressori.
Due uomini dei corpi speciali della polizia irachena sono stati uccisi da tre proiettili di artiglieria pesante a Madaen, 30 chilometri a sud di Bagdad.
Una bomba contenuta in un pacco depositato nella zona delle abluzioni è esplosa in un'importante moschea sciita a Bassora provocando almeno tre feriti, forse gli stessi autori dell'attentato. Poco prima in città si era tenuto un raduno dei seguaci di Moqtada al-Sadr.
Due soldati statunitensi sono stati uccisi nella parte ovest di Bagdad dall'esplosione di una bomba al passaggio del loro veicolo. Lo rende noto un comunicato dell'esercito americano. Queste morti portano ad almeno 2.291 il numero dei soldati Usa periti in Iraq dal marzo 2003.
Almeno dodici civili sciiti sono stati trucidati a Baquba. Le vittime, tutte appartenenti alla medesima famiglia, erano agricoltori. Sono state trovate crivellate di proiettili nel loro frutteto: sono state aggredite mentre erano al lavoro, dopo che gli assalitori ne avevano attaccato l'abitazione. Lo hanno reso noto fonti del ministero dell'Interno.
I corpi di 14 agenti di polizia sono stati trovati vicino a una moschea di Bahdad dove in nottata ci sono stati scontri tra miliziani sciiti e poliziotti.

Un'autobomba è esplosa a Kerbala, una delle città sante sciite. Le vittime sono almeno otto e i feriti 31. Il governatore locale ha detto che l'esplosione è avvenuta nei pressi di un gruppo di persone che stava cucinando nell'ambito di una cerimonia religiosa. L'autobomba era posteggiata nelle vicinanze ed è stata azionata a distanza.
Nel frattempo cambia la posizione di uno dei paesi coinvolti nel conflitto: il Giappone darà il via al ritiro dei propri 600 soldati dall'Iraq tra aprile e giugno. Lo ha annunciato il giornale "Nihon Keizai Shimbun", precisando che la notizia del ritiro sarà data ufficialmente dopo la convocazione di un'apposita riunione del governo di Tokio verso la fine di marzo. In precedenza si erano diffuse voci di un ritiro delle truppe nipponiche già a marzo.