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Cultura
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I capolavori del Gugghenheim -
Con i suoi 83 capolavori realizzati da 50 protagonisti dell'arte di fine ‘800 e di tutto il ‘900, che vanno dall'Impressionismo alla Pop Art, passando per il Surrealismo e l'Arte non oggettiva, la mostra non solo si dipana e si spiega all'occhio dell'osservatore come un manuale di storia dell'arte del XX secolo, ma riunisce per la prima volta le collezioni di Solomon e Peggy Gugghenheim (zio e nipote) di New York, Bilbao e Venezia, incorporandovi le donazioni del gallerista tedesco Thannauser che hanno colmato alcune lacune in campo neo-impressionista con nomi quali Gauguin, Van Gogh, Pissarro, Cezanne, Manet e Picasso.
Merito della curatrice della mostra, Lisa Dennison, la quale ha sensibilmente selezionato le opere portando alla luce le diverse personalità che animarono la collezione, fra cui ebbe un ruolo importante la giovane pittrice tedesca Hilla von Rebay, consulente artistica di Solomon e fervida sostenitrice dell'astrattismo. Fu questa la ragione che la inimicò a Peggy, consigliata invece da Marcel Duchamp e favorevole più ai surrealisti di cui sposò peraltro un noto esponente presente in mostra, Max Ernst.
I gusti divergenti di allora hanno tracciato oggi questo variegato percorso figurativo che si snoda lungo le dieci sale su due piani delle Scuderie del Quirinale, confermate ormai come la struttura più adatta a Roma per mostre artistiche.
La prima sala ospita Impressionisti a cavallo fra i due secoli citati, di cui ricordiamo Donna in abito da sera di Manet, che esprime quella bella Epoque raffigurata anche da Renoir, o ancora le pennellate vibranti di Monet nel famoso Palazzo ducale e Uomo a braccia conserte di Cezanne, che fu anche uno dei primi quadri con cui Solomon e sua moglie Irene avviarono questa collezione nei primi anni ‘20.
Nella seconda sala invece si affacciano le Avanguardie che aprono il ‘900 con Braque, Picasso e i cubisti oltre alla personalissima visione della torre Eiffel di Delaunay nella sua tela Torre Eiffel con alberi, vicino allo spirito futurista italiano dell'epoca.
Interessante anche un giovane Mondrian in Duna in Zelanda, dalla semplice e rarefatta scelta cromatica.
Nella terza sala biancheggia il marmo della Musa dello scultore rumeno Brancusi, in contrasto con l'esplosione di colori della quarta sala, con cui è illustrata l'evoluzione astrattiva del grande Kandisky tramite i suoi Paesaggio con torre, Paesaggio con pioggia e Diversi cerchi. Presenti anche Franz Marc, Paul Klee, Chagall e Balla.
Nella quinta arriviamo in pieno clima surrealista con una delle prime opere metafisiche di De Chirico, Il pomeriggio soave, insieme a Pittura del 53 di Mirò. Da manuale l'uso del frottage in La città intera di Marc Ernst, immancabili Dalì, Delvaux e Tanguy.
Picasso è protagonista indiscusso della sesta sala con Donna dai capelli gialli e Boccale e fruttiera, dove mescola surrealismo e cubismo sintetico.
Nella settima sala troviamo un'altra scultura, lontana dal candore di Brancusi, realizzata dal brutalismo di Giacometti, Il naso, opera aperta a diverse interpretazioni come molte del gruppo Cobra, altro protagonista della sala.
Provocatoria e stravagante l'arte contemporanea dell'ottava sala, con Cinture del 67 di Richard Serra, o i numeri al neon di Mario Merz.
Con Mark Rotko le forme cedono alle grandi cariche di colore in Sacrificio e Senza titolo, l'espressionismo trionfa ancora con Pollok in Circoncisione e Grigiore d'oceano, ma siamo già alla nona sala.
Quando arriviamo all'ultima tappa del nostro viaggio, decima sala, la Pop Art e i suoi epigoni americani Jasper John e Robert Rauschenberg non sono più una sorpresa se abbiamo seguito la logica consequenzialità dei periodi artistici precedenti, ma stupisce ugualmente il richiamo fumettistico di La ragazza con lacrima di Lichtenstein, o il volto in verde di Warhol.

Immagine: Palazzo ducale di Monet


Scuderie del Quirinale
via XXIV Maggio 16

Orario: 10-20; venerdì e sabato 10-22.30
Tel.: 06.39967500
Biglietto d'ingresso: intero € 9, ridotto € 7,50, scuole € 4

Ente organizzativo
Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
promossa da
Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma - Sovraintendenza Comunale BB.CC.
Azienda Palazzo delle Esposizioni
Mondo Mostre


Chiara De Angelis
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